“Il talento non è prendere in mano il pennello per la prima volta e sapere già dipingere senza fatica: il talento è la capacità di imparare, provando e dedicando il proprio tempo.”

 

Assieme ai ragazzi abbiamo incontrato Lavinia, divenuta, da grande e per scelta, illustratrice professionista. Lavinia ci racconta di un percorso di studi e di una carriera da avvocato molto lontani dal mondo dell’arte e di come, in maniera lenta e graduale abbia deciso di darsi una chance per diventare illustratrice. Certo, una scelta non facile, né priva di dubbi. “E’ stato il mio amore per l’arte e il disegno, certo, ma questo cambiamento è stato possibile grazie alla decisione consapevole di dedicare il mio impegno e il mio tempo in questa cosa. Ciò ha cambiato la mia prospettiva e mi ha permesso di rischiare. Ho così lasciato la carriera da avvocato e iniziato, oltre i trent’anni, a studiare arte in accademia, tutti i giorni per tanti mesi. Quasi tutti gli illustratori hanno altri studi alle spalle”. A distanza di un po’ di tempo da questa decisione Lavinia si definisce appagata e felice e riconosce come non necessariamente se si completa una carriera essa debba essere il proprio lavoro. “A volte si arriva a fare un lavoro passando per strade che hanno curve strane”.

 

Alla difficile domanda “che cos’è l’arte per te?”, Lavinia risponde che “in ogni sua manifestazione è un bisogno, una necessità per chi la pratica che coinvolge la sfera intima. Perché in ogni gesto d’arte ci stai mettendo un pezzo di te: se disegni un albero, ci sei anche tu in quell’albero”.

Lavinia riflette con i ragazzi inoltre come il talento sia la capacità di imparare e non prendere in mano il pennello per la prima volta e sapere già dipingere. E’ invece la capacità di imparare bene a dipingere, provare e dedicare il proprio tempo. Talento è avere tecnica, studiare, imparare da sè stessi e non mortificarsi per i propri errori. “A volte si è portati a rinunciare, a smettere di provarci dopo gli sbagli, a credere di non essere abbastanza se la nostra opera non è uscita perfetta.” Lavinia confida: “E’ difficile accettare i propri errori e non rinunciare alla propria arte. E’ faticoso ritrarre 5 persone e accorgersi che solo una di loro ti è riuscita bene, mentre le altre 4 sono da rifare… eppure! Quanti musicisti eccezionali avranno scritto canzoni rimaste nel cassetto? Bisogna fare in modo che il nostro narcisismo e la nostra paura di essere perfetti non ci impediscano di fare arte.

 

Con i ragazzi riflettiamo poi sugli elementi necessari per essere artista. Certo dalle parole e dall’esperienza di Lavinia sembrano essere diversi: la capacità di imparare, di cercare di superare la paura di voler essere perfetti, la disciplina, la costanza, la dedizione e la passione. Tutti questi elementi, insieme, sono stati per Lavinia la palette di colori perfetta.

Le sue parole lasciano in noi tanti spunti e tante immagini: ognuno può portarsi a casa questi colori, alla ricerca delle proprie sfumature.