Martedì 31 maggio alcuni psicologi della Cooperativa Minotauro, coordinati e supervisionati dalla Dott.ssa Katia Provantini, coordinatrice dell’equipe apprendimento, hanno organizzato e gestito un workshop presso il meraviglioso contesto del teatro Franco Parenti, in occasione dell’evento TED X Milano, quest’anno caratterizzato dal tema “micro – macro”.

 

L’attività proposta, ai partecipanti di età e professione molto differenti, nelle due ore previste è stata quella di organizzare un progetto di ripresa e di rilancio del teatro attraverso l’identificazione in team diversi, ognuno caratterizzato da valori e modalità di lavoro specifici. Si è trattato di un gioco, certo, ma è stata occasione di sperimentazione di un’esperienza di vita reale. Diversi i compiti richiesti, tutt’altro che semplici, come ad esempio quello di organizzare un evento promozionale di rilancio al pubblico e quello di ideare una serie di gadget con il logo.

Si è trattato di un vero e proprio progetto, con fasi, compiti specifici e priorità, intervallati da imprevisti che entrano in campo obbligando a ripensare alle scelte e a mettere in discussione le modalità di lavoro.

Che sia stata un’esperienza molto formativa per tutti quanti è emerso durante la riflessione in seguito all’attività svolta, condotta e facilitata dalla presenza degli psicologi che erano stati osservatori curiosi durante le attività svolte.  Tra gli aspetti importanti, si è sottolineato il fatto che il gioco inizialmente sembrava molto complesso e irrealizzabile. Grazie però all’ essere parte di un gruppo di riferimento, si sono potute affrontare le difficoltà. Un gruppo estemporaneo, nato tra persone sconosciute fino a poco prima, nel quale ognuno ha però messo in campo proprie competenze personali, le ha messe a disposizione, in un clima positivo, nel quale poter comunicare ed essere valorizzati. Insomma, è stato una risorsa: la dimensione di gruppo è quindi vissuta come esperienza positiva sia nell’attività, sia nella fase di riflessione.

Sono emersi, inoltre, la capacità e lo stupore di essere riusciti a fare propri gli imprevisti arrivati, visti non solo dunque come necessità di dover rispondervi prontamente in modo adeguato, bensì come occasione per pensare con altre lenti, per prendere in considerazione nuovi stimoli e idee prima non contemplate.

I partecipanti hanno quindi potuto sperimentare nel laboratorio del Fare come gli imprevisti della vita possano essere inseriti nel progetto di crescita: prima prendendosi un momento per far fronte alla novità, per successivamente farli propri grazie alle competenze dei singoli messe in rete con quelle degli altri, a formare le competenze del gruppo.

 

E’ stata un’esperienza dunque un po’ diversa da quella che i partecipanti potevano aspettarsi, un gioco di vita reale nel quale mettere in campo e scoprire competenze e abilità assodate oppure nuove, nel quale scoprirsi capaci di collaborare e comunicare con persone sconosciute anche molto diverse da quelle che generalmente si frequentano, nel quale sperimentare parti di sé tenendo a mente il proprio funzionamento (il micro) e le logiche generali (il macro).